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Intelligenza artificiale, è giunta l’ora dell’operatività

È ora di fare. Di intelligenza artificiale si parla quotidianamente, e se ne analizzano criticità e opportunità, ma è giunto il momento di passare a utilizzare l’intelligenza artificiale nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni

di Giusella Finocchiaro*

 

È ora di fare. Di intelligenza artificiale si parla quotidianamente, e se ne analizzano criticità e opportunità, ma è giunto il momento di passare a utilizzare l’intelligenza artificiale nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni. È certo che nessuno ha la soluzione pronta, ma si deve sperimentare per non rimanere indietro. Le nostre imprese hanno già cominciato e hanno già superato la fase della paura, tanto che – come emerge dal rapporto sull’IA di Aspen Institute Italia e Intesa San Paolo – il 58% l’ha già adottata per compiti di base come l’analisi predittiva dei dati, l’automazione del servizio clienti tramite chatbot e per incrementare la sicurezza informatica. E in un futuro molto prossimo addirittura il 98% delle aziende dichiara di avere intenzione di utilizzarla. Il richiamo alla concretezza non poteva non venire anche dal Presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi, che all’assemblea di pochi giorni fa, ha sottolineato che «a fine 2022 il mercato dell’IA in Italia valeva 435 milioni di euro. Il budget di Germania e Francia sull’IA è di 2 miliardi ciascuno. Sono cifre per noi inarrivabili. Quindi, come successo in altre occasioni, dobbiamo concentrarci sull’adozione: il fare».

Anche a Cernobbio, la ricerca «AI 4 Italy: from theory to practice», elaborata da TEHA Group in collaborazione con Microsoft Italia, sottolinea che il 100% delle imprese italiane utilizza o intende utilizzare nel breve-medio periodo l’IA generativa, che nessuna azienda italiana si dichiara non interessata alle soluzioni di IA generativa e conferma che l’IA è chiave per il Made in Italy.

 

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*Socia Fondatrice di IAIC

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