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Fintech: diritti, concorrenza, regole. Le operazioni di finanziamento tecnologico
La ricerca di una base tecnologica dei diritti e delle regole funzionali alla delineazione di un perimetro entro il quale accogliere nella legislazione nazionale le iniziative Fintech è stato il perno attorno al quale si è svolta la Tavola Rotonda “Fintech tra regolazione, mercato e concorrenza”, in occasione della presentazione del volume Fintech: diritti, concorrenza, regole. Le operazioni di finanziamento tecnologico, curato da Valeria Falce e Giusella Finocchiaro (Zanichelli, 2019), e che ha visto partecipi illustri esponenti del mondo accademico, del mercato e delle istituzioni, tra i quali il presidente di IAIC Alberto M. Gambino.
Ammantati dalla autorevolezza della sede presso la quale l’evento si è svolto, i lavori sono stati aperti dall’intervento di saluto del Presidente della Consob, Paolo Savona, il quale ha posto l’accento sulla necessità che si delinei una cornice valoriale entro la quale riempire di contenuto concetti intrinsecamente tecnici ma con un grande impatto socio-economico e giuridico. Partendo dalla constatazione che scienza e tecnica hanno ormai scavalcato l’economia ed il diritto, il Presidente Savona ha esortato gli operatori del settore a privilegiare un aggiornamento continuo e costante, attraverso un approccio critico e curioso: atteggiamenti imprescindibili per comprendere appieno la Quarta Rivoluzione Industriale.
In un sistema giuridico che arranca, sempre maggiore è l’esigenza di cooperazione e collaborazione fra Autorità, Stati ed Europa, in funzione di una regolamentazione armonizzata sulla materia che possa davvero consentire di raggiungere gli obbiettivi posti dalla Capital Markets Union e dal Fintech Action Plan. L’intelligenza artificiale e la DTL rappresentano una rivoluzione, sicché la disruption determinata dal Fintech non consente un ritorno al passato. Esprimendo apprezzamento per il Volume, il Presidente Savona ha ricordato l’importanza della sistematizzazione e della comprensione della materia, nell’auspicio che i regolatori nazionali e internazionali si adoperino rapidamente per accompagnare l’evoluzione del mercato, in una sinergia ottimale fra contratto e tecnologia. Di fronte alle nuove tecnologie, sottolinea il Presidente Consob, occorrono, infatti, un nuovo vocabolario, nuovi concetti e nuove discipline, di modo che l’attuale normativa finanziaria, ben calibrata per perseguire i suoi fini istituzionali, sia riprogrammata per accogliere senza soluzione di continuità gli sviluppi tecnologici al fine di rendere più oggettiva e efficace l’azione degli organi di controllo.
La Commissaria Consob, professoressa Anna Genovese, ricordando l’importanza non solo teorica ma anche e soprattutto operativa delle tematiche affrontate, ha sottolineato il particolare apprezzamento per l’opera sistematica svolta dalle curatrici del Volume. La presentazione del lavoro presso la Consob, consente, inoltre, ad avviso della professoressa, di stimolare ulteriormente il dibattito, coinvolgendo in tal modo gli operatori del settore che per primi si trovano a dover fare i conti con gli impatti disruptive del Fintech. La necessità di riunire i contributi principali circa lo stato dell’arte in materia è senz’altro necessario agli studiosi ed agli operatori per meglio orientarsi nel vasto e frammentato quadro socio-giuridico-economico tracciato dal Fintech. La cornice entro la quale si inserisce il Volume è caratterizzata, infatti, da una forte frammentazione e da una produzione scientifica, ancorché profusa, tuttavia, disorganizzata. Elogiando, quindi, l’opera scientifica per la sua completezza ed il suo taglio critico e sottolineando come sia importante, prima di regolare, comprendere le fondamenta del fenomeno, ha passato la parola alle curatrici del libro.
La professoressa Valeria Falce, spiegando le ragioni che hanno dato vita al Volume, ha sottolineato l’importanza della definizione di una cornice entro la quale collocare la nuova Quarta Rivoluzione Industriale: “nuova” perché destinata a coinvolgere tutti i settori del mercato, in un’ottica cross-border e cross-sector; “rivoluzione” perché la disruption originata dal fenomeno Fintech ha determinato una riduzione della distanza tra prodotti e servizi, tra progetti e processi, causando una disintermediazione ed una disaggregazione dei servizi e dei mercati. Le linee direttrici seguite nell’intento di mappare le aree di discontinuità possono individuarsi nella classificazione delle nuove tecnologie, partendo dal presupposto che solo in un’ottica definitoria possono riempirsi di contenuti i concetti, e nella consapevolezza dell’esistenza di alleanze strategiche e cooperative tra i nuovi players e gli incumbents, che determinato la nascita di piattaforme multi-sided. I principi di mercato e di concorrenza dovranno, pertanto, essere ridefiniti alla luce della crescente Fintegration e in un’ottica di cooperazione e collaborazione a livello europeo.
Nel solco delle tematiche sollevate, la professoressa Giusella Finocchiaro ha esaminato il fenomeno dal punto di vista della protezione dei dati personali, sia in chiave Antitrust, sia in un’ottica di proprietà intellettuale e diritto d’autore. I dati personali possono, infatti, essere oggi considerati come un nuovo bene giuridico, suscettibile di valutazione economica e oggetto di scambio, e quindi sottoposto alle leggi per la circolazione dei beni, ma anche come un elemento di proiezione della personalità, che come tale deve essere protetto e tutelato. Di qui le misure introdotte dalla Direttiva GDPR e dalla Direttiva PSD2 in materia di accesso e riservatezza.
Stanti queste premesse, a fronte della presa di coscienza circa il preoccupante ritardo delle legislazioni nazionali di fronte ad una realtà in continua evoluzione, il dibattito che ne è seguito nel corso della Tavola Rotonda si è incentrato sulle esperienze estere più all’avanguardia: U.S.A e Cina in particolare. Approfondendo in particolare il tema delle cripto-valute, il professor Vincenzo Zeno-Zencovich, dell’Università Roma3, ha evidenziato che in Cina la banca centrale intende avviare in tempi molto brevi la valuta digitale, a differenza dell’Europa, dove la Bce resta molto prudente. Un quadro completo della materia è stato delineato dall’Avvocato Gianluigi Guida, il quale ha ripercorso i momenti legislativi ed operativi salienti dalle principali aree di impatto del Fintech, ai recenti interventi di regolamentazione in materia di regulatory sandboxes, al fine di tracciare i limiti e le potenzialità del fenomeno.
Le nuove tecnologie, aggiunge la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi (Università del Sacro Cuore di Milano), sono, infatti, sia abilitanti sia limitanti: permettono di accedere a contenuti e servizi prima non pensati, ma, non comprendendosi appieno, limitano di fatto l’azione dei mercati. Proprio il tema della precomprensione del fenomeno è rimasto al centro del dibattito, in ragione del comune pensiero che soltanto se il fenomeno sia compreso e capito intimamente allora sia possibile delineare delle regole effettive, che siano in grado di aiutare gli operatori del mercato e le istituzioni nel processo di crescita verso la Fintegration. In quest’ottica anche la cooperazione è fondamentale: cooperazione fra autorità, fra Stati, fra stakeholders, al fine di definire il perimetro ed il contenuto di quel principio di “neutralità tecnologica” stabilito nel Fintech Action plan. Same activity – same risk – same rules, questo sembra essere il motto alla luce del quale ridefinire la disciplina ed i concetti di mercati, intermediari ed emittenti, tanto impattatati dalla digitalizzazione.
L’AI e il fenomeno Big data, approfonditi dal professor Giovanni Sartor (European University Institute), richiedono, infatti, una nuova e più permeante disciplina, che potrebbe innestarsi sulle radici di una nuova scienza, la “fisica sociale”, come descritta da Alex Pentland. I fondamenti teorico-matematici, coniugati alle possibilità operative, dovrebbero condurre ad una definizione più consapevole del fenomeno a protezione di un uso legittimo e proporzionato dei dati personali, di una maggiore trasparenza ed explainability, a tutela dei consumatori e della concorrenza dei mercati. L’allargamento dei mercati ha determinato, infatti una necessaria riformulazione dei meccanismi posti a garanzia dei diritti e delle aspettative dei soggetti più deboli. Osserva il professor Mario Libertini (Università di Roma La Sapienza) che soggetti deboli non sono più solamente i consumatori o i clienti retail; l’ampliamento dimensionale e merceologico dei mercati ha, infatti, determinato l’insorgenza di nuovi gruppi di soggetti deboli, ravvisabili nelle piccole imprese e nelle startup, che subiscono il gigantismo degli incumbents o sono vittime di cd killer acquisition. Diverse sono anche le necessità: non più esigenze di informazione, quanto piuttosto di assistenza in fase di acquisizione di risorse e di comprensione del fenomeno.
I limiti e le potenzialità del fenomeno, ha concluso Guido Alpa (Università di Roma La Sapienza), debbono, quindi, essere ben compresi per poter dare luogo ad una regolamentazione che sia efficace ed effettiva, in grado sia di promuovere la crescita delle innovazioni, sia di scongiurare rischi e pericoli per gli utenti finali e per le stesse istituzioni. Si tratta, infatti, di un “fenomeno velocissimo e onnipervasivo”, che determina il cambiamento dei paradigmi concettuali e la dimensione su cui assestare i livelli e i modi della regolamentazione. In questo quadro un ruolo fondamentale è rivestito dai regolatori, che devono comprendere appieno queste nuove dinamiche e inserirsi nel sistema con strumenti idonei, sempre ricercando l’equilibrio fra posizioni di deferenza assoluta e scetticismo.