Il Piano nazionale di ripresa e resilienza offre opportunità per le imprese, la Pubblica amministrazione e la giustizia se collegato alla “missione della digitalizzazione”. È stato questo il filo conduttore della giornata di studio, articolata in due tavole rotonde, svoltasi ieri al Circolo dei magistrati della Corte. Un’occasione di riflessione che ha visto protagonisti avvocati, magistrati e studiosi di demografia, considerata l’importante partnership legata all’organizzazione dell’evento: Consiglio Nazionale forense, Corte dei Conti e Istat.
La presidente del Cnf, Maria Masi, ha sottolineato l’importanza del processo di digitalizzazione avviato da qualche tempo a questa parte nella giustizia i cui effetti, comunque, sono ancora da testare. Una riflessione che si è mossa nel solco di quanto affermato qualche ora prima nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. La presidente Masi ha parlato di una “nuova giustizia”, che si declina anche con i nuovi strumenti a disposizione degli avvocati e dei magistrati. Oltre alla rappresentante dell’avvocatura istituzionale, hanno portato i loro saluti il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, e l’avvocato Stefano Bertollini, responsabile dell’Osservatorio nazionale permanente sull’esercizio della giurisdizione.
Ospite d’onore della prima sessione il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. «Stiamo vivendo in un contesto molto particolare», ha esordito l’esponente del governo. «Dopo l’emergenza sanitaria – ha aggiunto -, dopo la guerra, scaturita dall’aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina, siamo costretti a fronteggiare una nuova crisi economica».
L’ausilio della tecnologia, la digitalizzazione nello specifico, servirà, a detta del ministro Urso, per affrontare le sfide che si sono presentate con tutto il loro pesante carico e la loro dirompenza. La professoressa Paola Balducci (già componente del Csm e del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti) ha portato la sua esperienza di insigne penalista e ha parlato del trattamento dei dati e dell’uso dei servizi digitali nel processo penale.
Sulle nuove frontiere della digitalizzazione nella giustizia hanno fatto il punto anche Valeria Falce ( consigliere giuridico del dipartimento per la trasformazione digitale e socia fondatrice di IAIC) e Davide Galli. Quest’ultimo è il direttore generale dell’Unità di missione per l’attuazione degli interventi del Pnrr e ha fatto il punto sugli investimenti richiesti dall’Europa per sviluppare i servizi della giustizia. Secondo Galli, che ha portato all’attenzione una serie di dati, siamo pronti a dire addio ai faldoni tanto negli studi legali quanto nelle cancellerie dei Tribunali.