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IA e professione legale, serve un monitoraggio: ecco le raccomandazioni

Daniele Amitrano

associate di Trevisan & Cuonzo

Oreste Pollicino

Professore ordinario di Diritto Costituzionale, Università Bocconi. Co-founder DigitalMediaLaws, Sociofondatore di IAIC

 

L’intelligenza artificiale trova sempre più spazio nell’ambito delle professioni legali, una situazione cui fanno seguito le reazioni di diverse istituzioni: vediamo lo scenario.

Il futuro del mondo legale appare indissolubilmente legato all’incessante sviluppo di sistemi di Intelligenza Artificiale, i quali forniscono a giudici e avvocati strumenti sempre più sofisticati per il miglioramento delle prestazioni e l’ottimizzazione dei processi, trasformando radicalmente in tutto il mondo il modo in cui questi soggetti esercitano la propria professione.

L’avvento dei sistemi di IA nel settore legale comporta anche diversi rischi e problematiche, a cui stanno facendo seguito reazioni da parte di varie istituzioni, volte a porre dei limiti all’utilizzo indiscriminato di questi strumenti, e che rendono attuale il tema di un possibile intervento legislativo a regolamentare specificamente la materia.

Opportunità e rischi dell’IA nel settore legale

Come noto, un sistema di IA ha la capacità di analizzare ingenti quantità di dati e generare previsioni con una precisione e una velocità tali da superare ampiamente le capacità umane. Questo ha naturalmente un impatto enorme sulle professioni tradizionali, incluse quelle nel settore legale.

 

 

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